Descrizione

Il programma “Ritornare a casa”, nato inizialmente come programma sperimentale finalizzato a favorire il rientro in famiglia di persone inserite in strutture a carattere sociale e/o sanitario, negli anni si è caratterizzato sempre più come intervento rivolto a persone in condizioni di gravissima non autosufficienza permettendone la permanenza nel proprio domicilio.
L’intervento è volto a sostenere la persona e la sua famiglia garantendo l’acquisizione di servizi professionali di assistenza domiciliare erogati da personale qualificato che svolga un’attività di assistenza alla persona non autosufficiente nelle attività quotidiane.
L’obiettivo attuale è pertanto quello di favorire la permanenza nel proprio domicilio di persone in situazione di gravissima autosufficienza.

A chi è rivolto
A persone con totale perdita di autonomia che necessitano di assistenza per compiere tutte le attività quotidiane e di interventi medici e infermieristici frequenti, effettuabili a domicilio.
In particolare alle persone che si trovano  in una delle  seguenti condizioni:
  • dimesse da strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario dopo un periodo di ricovero non inferiore ai 12 mesi;
  • persone che, a seguito di malattia neoplastica si trovino nella fase terminale della vita, clinicamente documentabili;
  • con grave stato di demenza valutato sulla base della scala CDR con punteggio 5;
  • persone con patologie non reversibili (degenerative e non degenerative con altissimo gradi di disabilità);
  • pcon patologie ad andamento cronico degenerativo con pluripatologia valutate sulla base della scala CIRS a 14 item, con indice di severità uguale a 3 di cui la patologia principale con punteggio pari a 5. 

Modalità di accesso

L’ istanza di predisposizione del progetto Ritornare a casa  può essere presentata dal destinatario del Progetto o da un suo familiare di riferimento presso l’Ufficio del Servizio Sociale comunale o per il tramite del Punto unico di accesso (PUA) del Distretto sanitario di Senorbì.
1° fase: accoglimento istanza corredata dalla documentazione socio-sanitaria ed economico reddittuale.Presso il comune di Senorbì,  l’Assistente Sociale incaricata, tramite colloquio, fornirà tutte le informazioni e i chiarimenti sul  procedimento da avviare in presenza dei requisiti suindicati al fine dell’eventuale ottenimento di apposito finanziamento regionale. L’Assistente Sociale inoltre   in collaborazione con il cittadino Richiedente o un suo Familiare e, al termine della raccolta della documentazione e accertata la presenza del requisito d’ accesso,  predispone una bozza di Progetto- sulla base di un  modello predisposto dall’Assessorato regionale competente- che verrà successivamente integrato sotto il profilo sanitario e valutato in sede di Punto unico di Accesso (PUA)  presso il Distretto sanitario di Senorbì.
 
Modalità di Valutazione
2° fase: valutazione multidimensionale delle condizioni socio-sanitarie/definizione livello assistenziale.
L’unità di valutazione Territoriale (U.V.T.) facente capo all’Asl. n. 8 di Senorbì individua il livello di intensità assistenziale più adeguato che dovrà essere riconducibile ai livelli assistenziali previsti dalla normativa regionale.
La  valutazione multidimensionale di U.V.T. rappresenta il momento che garantisce l’integrazione delle prestazioni sociali e sanitarie e assicura un percorso assistenziale nella rete dei servizi che tenga conto sopratutto delle esigenze del Richiedente e delle condizioni familiari. I livelli assistenziali previsti dalla normativa regionale vigente sono tre, e, a ciascun livello, corrispondente alla condizione di disabilità presentata dalla persona Richiedente o da un suo familiare, può essere assegnato una tipologia di finanziamento regionale. L’incontro di valutazione territoriale, presso il Distretto sanitario di Senorbì al quale è tenuto a partecipare il Richiedente o il familiare referente, si conclude con la definizione del Progetto “Ritornare a casa” . Il finanziamento che  viene richiesto alla Regione  deve essere rapportato al bisogno assistenziale rilevato e alla situazione economica ISEE. In tutti i casi il Progetto deve assicurare il miglioramento del grado di autonomia e/o della qualità della vita della persona rispetto alle seguenti dimensioni:
  • igiene della persona e degli ambienti di vita;
  • svolgimento delle attività di vita quotidiana;
  • la promozione della vita di relazione.

 

Tipologia di finanziamento

Le varie tipologie di finanziamento regionale,  previste dalla normativa regionale di riferimento sono le seguenti:
  • Contributo per Progetti di primo livello assistenziale ,  fino ad un massimo importo regionale  di € 16.000,00 annui;
  • Contributo per Progetti di Progetti di secondo livello  assistenziale, fino ad un massimo importo regionale  di € 16.000,00 annui, oltre ad un contributo per il potenziamento dell’assistenza fino a un massimo di € 9.000, annui;
  • Contributo per Progetti di Progetti di terzo livello  assistenziale, fino ad un massimo importo regionale  di € 16.000,00 annui, oltre ad un contributo  per il potenziamento dell’assistenza fino a un massimo di € 27.000 annui;
 

Documentazione richiesta

L’assistente Sociale avrà anche cura di specificare il tipo di documentazione necessaria da produrre (sia quella di tipo sanitario- specialistica che quella di tipo economico- reddittuale, a seconda della o delle patologie o condizioni che rientrano nei requisiti suddetti.
 
Tempistica
 


Casi di sospensione del finanziamento
Il Comune può sospendere l’erogazione del finanziamento nei seguenti casi:
-        ricovero di sollievo del Destinatario del progetto,
-        ricovero in strutture residenziali e in hospice
-        ricoveri ospedalieri superiori a trenta giorni.
Il finanziamento potrà essere riattivato con il rientro a domicilio del paziente Destinatario del Progetto.
 
Incompatibilità
Il finanziamento regionale relativo al “Progetto Ritornare a casa” è incompatibile con il Piano Personalizzato ai sensi della L.162/98.Tuttavia, in deroga a quanto previsto per i termini di presentazione delle domande di L.162/98,si può valutare, previa autorizzazione regionale, l’attivazione di  un Piano personalizzato in favore di un progetto ritornare a casa che non è stato rinnovato,  utilizzando eventuali economie relative al medesimo programma regionale.

NORMATIVA:
Legge Regionale 4/2006 art.-17
Deliberazione Giunta Regionale n. 42/11 del 04/10/2006
Legge Regionale 2/2007 
D.G.R. n. 24/22 del 22.04.2016 e allegato
D.G.R. 37/13 del 21.06.2016
Allegato A alla Delib.G.R. n. 60/25 del 11.12.2018
 
A chi rivolegersi
 
Comune di Senorbì
Via Lonis 34
Ufficio del Servizio Sociale – piano secondo
 
 
 

 

Recapiti  telefonici

 
Assistenti Sociali: 07098012314 – 07098012315
Istruttore Amministrativo: 07098012316
 
Responsabile del Procedimento G.L.Pacetto
 
E mail: servsociali@comune.senorbi.ca.it
Pec : sociale@pec.comune.senorbi.ca.it
 


 
 
MODULISTICA:
 
Richiesta di valutazione multidimensionale
 
Scheda multidimensionale

 C.D.R. ( da compilare a cura di specialista pubblico o convenzionato quali neurologo, geriatra, ecc., solo nel caso in cui il malato si trovi in grave stato di demenza)

Karnofsky ( da compilare a cura di specialista pubblico o convenzionato  - oncologo - , solo nel caso in cui il paziente neoplastico si trovi nella fase terminale della vita)

Modulo di richiesta rimborso spese sostenute per la realizzazione del progetto ( da presentare mensilmente)
 
Modulo per la riscossione del mandato (da presentare all'avvio del progetto)
 
 
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